Non è difficile comprendere che la società che ci circonda influenza i canoni estetici e la percezione che ognuno ha del proprio corpo. I canoni di bellezza mutano nel tempo e in base alla cultura in cui siamo immersi. Basta ricercare quali sono i prototipi di bellezza dei vari Paesi del mondo e confrontarli, per renderci conto che variano enormemente. Una tendenza che però è altrettanto palese è la pressione sociale che tali canoni esercitano su ognuno di noi, soprattutto sulle donne. Sono le donne ad essere sempre al centro dell’attenzione, troppo spesso per il loro fisico e per le scelte in merito all’abbigliamento, più che per le loro azioni e le loro convinzioni. Questa è una tendenza, ma è davvero così? Gli uomini sono davvero esenti dalla pressione dovuta ai ferrei canoni estetici che ci vengono propinati?
La pressione sociale dettata dai canoni di bellezza imposti
Secondo la docente di Psicologia Renee Engeln alla Northewstern University, l’ossessione per il proprio aspetto è diventata talmente radicale da condizionare la nostra vita. E questo aspetto va a ripercuotersi sulla qualità della vita di una persona e sui comportamenti che mette in atto. La psicologa sottolinea come questo fenomeno sia radicalmente instillato nelle menti soprattutto delle donne, che già a partire dall’infanzia scelgono di mettere in atto comportamenti alimentari e scelte in merito all’abbigliamento, volti ad assomigliare il più possibile a modelli di bellezza ideali con cui vengono a contatto. Nelle generazioni precedenti questi confronti erano fatti per lo più con attrici o con personaggi dello spettacolo mostrati in televisione. Oggi la dimensione del confronto sull’aspetto esteriore è a 360 gradi, fortemente influenzato dall’uso quotidiano dei Social. Questi funzionano sulle tendenze, di prodotti e contenuti, ma anche per quanto riguarda le caratteristiche fisiche degli Influencer, dall’ideale di una donna bella in quanto magra, all’idea di una donna attraente in quanto formosa. Ciò inevitabilmente crea, anche a livello inconscio, un continuo confronto fra sé e questi modelli che non sono più confinati nella narrazione di un film o di un programma televisivo, che è di per sé un mondo a parte. Ma entrano nella quotidianità di una dimensione come quella dei Social, nella quale persone “comuni” scelgono di condividere con i propri follower esperienze di vita. La bellezza diventa quindi una sorta di pressione sociale, un peso che non può essere ignorato e che spesso diventa un macigno. L’ossessione di un “corpo perfetto” porta inevitabilmente a scontrarsi con se stessi e con le proprie caratteristiche. Pensare che tutti possano ricalcare un modello unitario, oltre che essere tossico è anche impossibile. Un’accettazione del proprio corpo dovrebbe essere la via migliore per una vita il quanto più possibile appagante. Con una postilla.
Troppo spesso il fenomeno del body shaming viene estremizzato. Parole come “secca” o “troppo magra” feriscono e sono offensive, tanto quanto “grassa”. Non è certo attaccando un corpo magro, considerato dalla società come più attraente, che si risolve il problema. Sarebbe un passo verso una convivenza più serena, l’astenersi dal commentare il corpo altrui, specie se non si conosce la storia che si cela dietro. Ognuno dovrebbe sentirsi libero di prendersi cura del proprio corpo come meglio crede, senza il bisogno di sentirsi giudicato.
L’ossessione per il proprio aspetto fisico è davvero una prerogativa femminile?
Questi aspetti, come abbiamo detto, sono spesso prerogativa femminile. La donna da sempre è stata giudicata, in primis per il proprio aspetto. Troppo spesso prendersi cura di sé non deriva da una reale volontà di stare meglio, ma da qualcosa che viene imposto dagli altri, per apparire più attraente. Anche in questo caso una postilla è d’obbligo. Prendersi cura di sé e apparire al meglio può essere fatto per sentirsi maggiormente a proprio agio con il proprio corpo. Una cosa differente è imporsi di assomigliare ad un prototipo per il solo motivo di voler piacere agli altri.
Ma questa è davvero una sola tendenza femminile?
In realtà no. Sono sempre di più gli uomini che cercano di curare il proprio aspetto fisico e anche in questo caso i canoni di bellezza imposti spesso minano l’autostima. Per un uomo, come per una donna, non si riduce tutto al semplice fatto di avere dei chili in più o in meno, il concetto è molto più complesso e ha sicuramente numerose sfaccettature.
Anzitutto entrano in gioco le caratteristiche fisiche tipiche di una persona: dagli occhi, ai capelli, fino all’etnia. Ricordiamo che è la società che ci impone un determinato canone e che la dimensione del mondo contemporaneo è la multiculturalità. Una persona che vive in Italia e che è italiana, ma ha origini straniere, è troppo spesso soggetta ai giudizi e alla pressione sociale di un canone imposto, che è tutto italiano.
Un altro aspetto da considerare è l’età. L’idea di fondo è che qualcuno sia attraente in giovane età e che poi, ad un certo punto, con lo spuntare dei primi capelli bianchi e delle prime rughe inizi un declino che implica il non piacere più e la tendenza a non sentirsi più a proprio agio nel mettersi in gioco. In realtà ogni frutto ha la sua stagione e ogni età ha la propria peculiare bellezza.
Come stanno cambiando i canoni di bellezza maschili?
Un interessante articolo di Myra Ali del 2021 ha delineato quali sono i canoni di bellezza maschile che attualmente sono convenzionalmente accreditati e come questi in realtà stiano cambiando.
Per quanto riguarda i modelli femminili, ultimamente molte donne bellissime sono state celebrate con i loro chili in più, giustamente. Per quanto riguarda il corrispettivo maschile questo è ancora più difficile. Basta pensare ad un’attrice, ad una modella o ad un personaggio pubblico che abbia taglie forti e che sia stata definita “bella”. Sicuramente qualcuna ci verrà in mente, e sottolineiamolo di nuovo, è giusto così. Ma se dovessimo pensare ad un uomo famoso, con dei chili in più rispetto ai canoni imposti, definito allo stesso modo faremo davvero fatica a tirare fuori qualche nome. Il professore di antropologia all’Università di Edimburgo, Alexander Edmonds, sostiene che i campioni di androginia della generazione Z non sia più quella che vede l’uomo muscoloso come attraente, ma si sposta al contrario verso un fisico meno definito. Il che è influenzato dalla cultura pop sudcoreana. Artisti del K-Pop come i BTS stanno dando un contributo a modificare quelli che sono i canoni di bellezza maschile generalmente considerati.
Un ulteriore stereotipo che sta cambiando, ma che ancora fatica a scomparire, è l’idea che un uomo bello sia anche stupido o che peggio tratti gli altri con arroganza e poco rispetto. L’aspetto di una persona non dovrebbe mai essere indice del suo carattere e delle sue capacità.
Come abbiamo sottolineato, anche l’età spesso influisce sulla pressione sociale di una persona, ma anche in tal senso la società sta cambiando, sia per le donne che per gli uomini. Molti sono abituati a vedere attori famosi come Leonardo DiCaprio e Brad Pitt, molto seguiti. La loro straordinaria carriera ha impresso sulle pellicole i loro cambiamenti corporei e il trascorrere degli anni. Questo aiuta sicuramente a normalizzare l’idea che il passare del tempo non implichi per forza di cose una minore bellezza.
In ultima analisi è importante essere consapevoli che la bellezza è qualcosa di talmente soggettivo da non poter essere intrappolata in pochi canoni. Sebbene le donne siano quelle che devono subire maggiori pressioni sociali riguardo al proprio aspetto, è bene tenere in considerazione che tali pressioni non sono prerogativa femminile, ma gravano anche sugli uomini.