Il successo della serie Peaky Blinders è indiscutibile. La serie Netflix, nata dal talento di Steven Knight, narra le vicende di una banda di giovani, realmente esistita, che ha riempito le strade di Birmingham tra il 1890 e il 1920. La banda ha un modus operandi caratterizzato da violenza e soprusi, tratta traffici illegali e scommesse e riesce in questo modo a sopravvivere nella Birmingham del primo dopoguerra. Nel corso delle puntate ci sentiamo di condannare i modi aggressivi e anarchici dei protagonisti, ma al tempo stesso la narrazione è talmente ben costruita che finiamo per appassionarci alle vicende che caratterizzano i loro sporchi affari.
La serie ruota attorno alla figura della famiglia Shelby, in particolare a quella del capo dei Peaky Blinders: Tommy Shelby. Uomo magnetico e di polso, conduce gli affari familiari riuscendo sempre, o quasi, a proteggere gli interessi di familiari e amici. Pronto a tutto, coraggioso quando si tratta di dover combattere, implacabile all’occorrenza. Vi ricorda forse qualcosa?
Niccolò Machiavelli tra il 1513 e il 1514 scrive il De Principatibus, conosciuto come Il principe, un saggio critico di dottrina politica.
Macchiavelli vive a Firenze in un periodo di tumulti, alcuni gruppi sono contrari alla presenza della Signoria dei Medici a Firenze e dopo una serie di azione appoggiate da Re Carlo VIII, re di Francia, riescono a scacciare Pietro de Medici, al tempo re della città, e dunque creare a Firenze una realtà repubblicana, di cui Macchiavelli diventerà attivo partecipante in quanto funzionario. Ma mostrerà presto il suo appoggio per una reggenza fiorentina nelle mani di un unico individuo.
Il principe di Machiavelli si inserisce in questo contesto. L’obiettivo è quello di delineare le caratteristiche vincenti che dovrebbe avere un regnante, nello specifico l’opera viene dedicata a Lorenzo de Medici, allora duca di Urbino.
Ecco alcuni tratti che dovrebbe avere un buon principe secondo il manuale machiavellico, molto simili a quelle che sono le caratteristiche che hanno reso così magnetico il protagonista della serie Peaky Blinder. Vorrei portare avanti questa analisi a mo’ di parallelismo, riportando alcune battute recitate da Tommy Shelby.
“L’unico modo per garantire la pace, è rendere inevitabili le aspettative di guerra.”
Su questo punto ci soffermiamo. Il principe secondo Machiavelli deve essere pronto, anche alla guerra, per raggiungere i propri obiettivi. Deve sapere utilizzare la forza e la violenza e deve essere consapevole che tali armi talvolta sono essenziali per mantenere la stabilità e il potere.
A Machiavelli per questa conclusione è stata attribuita la celebre frase “il fine giustifica i mezzi”, il che significa che quando un obiettivo è da considerarsi giusto, ciò che si fa per raggiungerlo è in qualche modo giustificato da esso. In realtà la frase viene attribuita a Machiavelli, ma egli non l’ha mai scritta.
La figura del principe che emerge dalla descrizione di Machiavelli ne risulta piena di cinismo e crudeltà. Non stupisce dunque che la frase sia associata a tale pensiero, perché anche se non uscita direttamente dalla penna di Machiavelli, riassume la sua visione del potere e del mantenimento di esso.
“Non puoi vincere una guerra senza conoscere il tuo nemico.”
Una delle caratteristiche importanti per la figura del principe è quella dell’abilità al governo, che implica prudenza e intuito politico. Per riuscire a comprendere com’è meglio agire e come comportarsi nelle varie situazioni, l’uomo che è al comando deve sapersi muovere sulla base di valutazioni e analisi preliminari accurate.
“Le bugie si diffondono più velocemente della verità”
Verità e inganno sono una questione che chi è alla guida deve considerare. Da un lato la dimensione delle bugie e dell’inganno trova floride radici per la manipolazione dell’opinione pubblica, dall’altro la diffusione delle stesse è uno strumento di cui il principe secondo Machiavelli deve potersi servire per mantenere il proprio potere. Ne Il principe troviamo scritto, infatti, che una caratteristica di cui il reggente non può fare a meno è la capacità di essere simulatore e dissimulatore.
“L’unico modo per sopravvivere in questo mondo è quello di essere più intelligente del prossimo.”
Il principe deve saper essere scaltro e intelligente e utilizzare tale qualità per comprendere quando e come è più conveniente muoversi.
Machiavelli sostiene che il principe deve avere le capacità del leone, della volpe e del centauro. Il leone sta a simboleggiare la forza con la quale un capo deve muoversi, la volpe invece indica l’astuzia necessaria per valutare di volta in volta la situazione. Infine, il centauro, creatura mitologica con una metà umana e una metà equina, sta a simboleggiare la dualità della natura umana, che deve essere bilanciata, tra la forza di un animale e la ragione di un uomo.
“Se la fortuna ti assegna qualcosa di prezioso, non lo getti sulla riva del canale”
La virtù è considerata da Machiavelli come quella competenza o, meglio, insieme di competenze, che sono necessarie al principe per tenere il controllo sulla fortuna. La fortuna, al contrario, è considerata come l’insieme delle situazioni che sono esterne al volere del principe. Egli deve saper sfruttare tali eventi a proprio vantaggio e non sprecare le situazioni che gli si presentano come favorevoli.