QUAL È LA DIFFERENZA TRA RIMORSO E RIMPIANTO? COME LE IDEE DI SOCRATE E JEAN-PAUL SARTRE SI RIFLETTONO SUI SOCIAL3 Minuti di Lettura

Scritto da Elisa Poletti

Laureata in Filosofia

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Rimorso e rimpianto, due facce della stessa medaglia o meglio una stessa faccia con sfumature differenti. Sono entrambi sentimenti che sorgono in riferimento ad una azione passata, ma in che modo questi sentimenti sono in relazione con l’uso che facciamo dei Social?
Anzitutto è bene distinguerne il significato. Con rimorso intendiamo il sentimento di colpa o pentimento per aver fatto qualcosa di sbagliato o che pensiamo non avremmo dovuto fare in passato. Socrate ha definito il rimorso come rimorso della coscienza, per aver commesso una cattiva azione, con lo scopo di spronare l’individuo a compiere azioni migliori in futuro.
Il rimpianto, invece, è il sentimento di tristezza o dispiacere per qualcosa che avremmo voluto fare ma che in realtà non abbiamo fatto. Con la postilla che forse il rimpianto non è altro che un rimorso mascherato, poiché quello che noi proviamo è un pentimento a causa della nostra scelta passata di non fare, che risulta alla nostra coscienza in ogni caso un’azione sbagliata. La non azione è comunque frutto di una scelta.
Jean-Paul Sartre in molti suoi scritti ha sottolineato come la natura del rimorso derivi dal nostro desiderio di essere liberi e al contempo responsabili delle nostre azioni.
I sentimenti si sa appartengono all’uomo dalla notte dei tempi, ci accomunano in maniera temporalmente trascendente. La modalità con la quale tali sentimenti si affacciano alla realtà è però differente, e strettamente interconnessa alla società nella quale siamo immersi.
Il nostro costante e assiduo affacciarci e confrontarci con i Social riflette a pieno questo desiderio continuo di voler mostrare e dimostrare di poter essere padroni della nostra vita, pienamente appagati da essa. Ma davvero lo siamo? O più propriamente siamo schiavi costanti del rimorso e del rimpianto di quello che abbiamo o non abbiamo fatto?

Immagine tratta da licensingitalia.it

Rimorso e rimpianto: amplificati nei social media

Solitamente quando comunichiamo o ci interfacciamo con qualcun altro di persona prestiamo una particolare attenzione a quello che diciamo, al tono con cui pronunciamo una parola e all’effetto che quanto detto potrebbe avere sull’altro. Quando noi al contrario postiamo o commentiamo qualcosa sui Social, possiamo sì prestare attenzione a cosa comunichiamo e a come lo comunichiamo ma la dimensione è differente, non è una conversazione uno a uno, oppure uno a pochi come normalmente accade nelle conversazioni fisiche, ma è una comunicazione di tipo uno a molti. Non è semplice capire e poter immaginare come potrebbero reagire e come potrebbero interpretare i contenuti che postiamo tutte le persone che seguono i nostri profili social. Possiamo causare una reazione negativa e involontaria in alcuni di essi, approdando in una nuova forma di rimorso, derivata dalla complessità dell’affacciarsi ad una moltitudine di persone differenti contemporaneamente. Non siamo abituati a questo, se non nella classica forma del “non si può piacere a tutti”. Per non parlare del possibile rimpianto che deriva dal costante confronto con gli altri a cui siamo sottoposti nella dimensione social. Il rimpianto è quello di aver pubblicato contenuti che ci fanno apparire in qualche maniera inferiori rispetto agli altri utenti sui social.
Possono sorgere qui due estremi. Da un lato possiamo provare un sentimento di rimorso che si concretizza nell’aver condiviso un certo tipo di contenuto che avremmo preferito tenere privato, postato solo dalla smania di volerci per forza paragonare agli altri. Dall’altro lato potremmo provare rimpianto per non aver condiviso contenuti che ci avrebbero potuto portare a delle nuove opportunità: conoscere persone nuove o vivere esperienze differenti.

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