IL TEMPO E LE STAGIONI COME IL CALENDARIO IN USO RIFLETTE IL CONCETTO DI TEMPO DI UNA CIVILTÀ4 Minuti di Lettura

Scritto da Elisa Poletti

Laureata in Filosofia

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Noi siamo abituati a pensare l’anno come composto da 12 mesi, alcuni di 30 e altri di 31 giorni. Vi siete mai chiesti il perché? Oggi quasi tutto il mondo ha adottato il calendario gregoriano, ma non è sempre stato così. Quale calendario sceglie una civiltà o una cultura riflette molto della cultura stessa e del concetto di tempo che viene accettato e accreditato. Vediamo alcuni esempi.

Immagine tratta da austonia.org

Il calendario egizio e il rapporto con la natura

Il calendario egizio è uno dei primi calendari noti, basati sul ciclo annuale del fiume Nilo. Composto da 12 mesi di 30 giorni ciascuno, più cinque giorni aggiuntivi. L’anno cominciava con la piena del fiume Nilo che giungeva a Menfi, attorno alla fine di giugno. Gli stessi egiziani definivano l’anno come il tempo necessario per il raccolto.
Un calendario di questo tipo rifletteva un grande legame con la natura e con il suo ciclico moto. Le stagioni secondo gli egizi erano tre: la stagione delle inondazioni, la stagione dell’emersione delle terre che corrisponde ai nostri inverno e primavera e la stagione secca del raccolto. Una popolazione che si basava sull’agricoltura e sul ciclo delle piogge per sopravvivere ha riflettuto nel proprio concetto di tempo il ciclo della natura.

Immagine tratta da storicang.it

Il calendario giuliano e la glorificazione di Roma

Il calendario giuliano venne introdotto da Giulio Cesare nel 45 a.C., rimase in uso fino al 1582. Era composto da 12 mesi di lunghezza variabile, con un anno bisestile aggiunto ogni quattro anni. Fu il calendario ufficiale di Roma e dei suoi domini. È interessante notare come questo calendario nel corso dei secoli abbia accumulato un ritardo di circa 13 giorni. Quando nel quindicesimo secolo venne soppiantato dal calendario gregoriano, quello che noi oggi usiamo, questo ritardo venne semplicemente ignorato, ripartendo dalla data corretta. Diverse nazioni mantennero l’uso del calendario giuliano per diversi secoli rendendo difficile la datazione di alcuni manoscritti ed eventi sopra riportati, che in alcuni casi riportavano la data giuliana, dieci giorni indietro e in altri la data gregoriana, rendendone complicata la collocazione effettiva nel tempo.
Il calendario rifletteva l’importanza della politica e della guerra nella vita della civiltà romana, con i mesi che prendevano il nome dei leader militari o delle divinità romane. Per questo motivo riconosciamo: luglio, iulius dedicato a Gaius Iulius Caesar, Giulio Cesare oppure agosto, augustus dedicato all’imperatore Augusto.

I calendari lunari

Calendario lunare: basato sui cicli della luna, con un mese lunare che dura circa 29,5 giorni, è utilizzato dalle tradizioni religiose quali islam ed ebraismo. Il calendario musulmano rilette l’importanza della religione nella vita delle comunità islamiche. Il concetto di tempo che scorre è legato alle tradizioni religiose come il mese sacro del Ramadan e altre festività religiose che seguono il calendario.
Calendario cinese: basato anch’esso sui cicli della luna, uniti a quelli del sole, con un anno di 12 o 13 mesi lunari, viene utilizzato ancora oggi non soltanto in Cina ma anche in altre culture asiatiche. Tale calendario riflette il ruolo fondamentale dell’agricoltura e delle stagioni nella vita. Questa è legata alla filosofia taoista e confuciana, con festività e rituali che celebrano la natura e l’equilibrio cosmico.

Ma torniamo ora al calendario che noi oggi utilizziamo, quello gregoriano. Formato da 12 mesi, riprende quello giuliano per quanto riguarda i mesi composti da 31 giorni e ne introduce altri da 30 per compensare quelli più lunghi. Ricordiamo infatti che il calendario gregoriano è un calendario solare, ma non è propriamente allineato all’anno solare, per evitare dunque che accumuli progressivamente ritardo a febbraio sono stati assegnati 28 giorni, 29 negli anni bisestili.
I nomi dei mesi sono ripresi dal calendario giuliano e sono legati da divinità greche e latine. Gli ultimi mesi fanno invece riferimento al calendario di Romolo, che vedeva in marzo il primo mese, ne deriva che settembre, ottobre, novembre e dicembre fossero rispettivamente il settimo, ottavo, nono e decimo mese dell’anno.

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